Italiani brava gente
|“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli”. Una frase dura pronunciata da Umberto Eco. Eppure a leggere i commenti suscitati dalla notizia della ragazza stuprata a Roma nella notte tra lunedì e martedì viene da chiedersi se la realtà non vada ben oltre la durezza di quelle parole. La domanda sorge spontanea: ma noi italiani siamo davvero così beceri? Pronti a intervenire su un fatto di cronaca senza nemmeno conoscere la realtà dei fatti e insolitamente rapidi nel trasformarci in “giudici finalmente, arbitri in terra del bene e del male”.
Prima ancora dell’identificazione del presunto colpevole si “sapeva” già che si trattava di un rom, un immigrato o un clandestino. E giù con una litania di illazioni, giudizi, commenti carichi di pregiudizi e leggeri di verità. Ma vogliamo ficcarci in testa che le sentenze le emettono solo i tribunali e non il Gabibbo o un utente su Facebook.
Poi, quando si scopre che il presunto colpevole è un italiano, con una acrobazia della logica la colpa passa alla vittima, al suo modo di vestirsi, ai suoi orari, alle sue abitudini. Che desolazione!
Prima gli imbecilli parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora invece…
Mi ero iscritto a facebook qualche anno addietro, iscrizione mantenuta per pochi giorni visto i dementi che vi navigano; noto che nulla è cambiato, l’imbecillità delirante dilaga.
Povera ragazza, vita appena iniziata e distrutta per colpa di un orco infame. Spero trovi un ragazzo in gamba che le faccia dimenticare l’episodio orrendo.
Coraggio piccola, hai incontrato la bestia e non già l’uomo.
ivo
Più che le parole a me spaventa questo modo di pensare.
E’ come se cercassero già un’autoassoluzione, magari invidiando lo stupratore e sono persone che solo per vigliaccheria , per il timore delle conseguenze si tirerebbero forse indietro di fronte alla possibilità di approfittare del corpo di una bambina, o di una donna , non di sicuro per i valori morali che vorrebbero che una persona, chiunque essa sia, venga rispettata, soprattutto nella sua intimità.
Stiamo regredendo troppo velocemente verso la barbarie più pura e presto toccherà anche a noi andare in giro con il burka per evitare di continuare a passare dalla parte delle provocatrici.
Dai tempi di madre Eva non è cambiato nulla purtroppo
Parlo da papà e mi rivolgo a quelli che scrivendo certo cose continuano a far del male ad una ragazzina……..Inutile commentare, siete come lui…anzi….peggio…..quelle cose che scrivete provate a dirle guardando negli occhi la ragazzina e/o i suoi genitori. Coloro che sentenziano senza averne la legittimità sono da condannarsi ancor prima del colpevole. Mi auguro che proverete direttamente ed anche indirettamente lo stesso dolore.
Una parola da sola commenta ciò che scrivete….Vergogna!!! Alla piccolina ed ai suoi genitori solo un grande abbraccio….
Non appena ho sentito la notizia non ho pensato alla nazionalità del colpevole. Ho soltanto pensato che coloro che stuprano devono essere puniti severamente, a prescindere dalla loro nazionalità. Leggere quello che hanno scritto, dopo che si è scoperto che l’autore è un italiano , mio fa vergognare di essere italiana. Ognuno deve essere libero di vestire come vuole. Mi auguro che per l’autore di questo schifo venga applicata una pena esemplare, che secondo me , per queste persone, rimane la castrazione. Ma non decido io, purtroppo. Un abbraccio alla ragazza e ai genitori.
Buongiorno.
Queste persone non sono neanche imbecilli (e mi riferisco ai commenti dei vari Giorgio, Andrea, Gabriele ecc…): sono solo i soliti ipocriti, che a caccia delle ragazzine poco vestite ci vanno eccome, per poi criticare da falsi perbenisti.
Non mi associo all’augurio di Diego per un unico motivo: non trovo giusto che possano pagare i figli la stupidità dei padri.
Ma vorrei rispondere ad alexandra: per fortuna, alcuni Uomini (non maschi, buoni a quello sono tutti gli animali, senza offesa per loro!) ci sono ancora; e Io, pur senza appartenere ad alcuna “categoria” (vedi: femministe), non mi piegherò mai alla stupidità e nessuno dovrebbe farlo.
Ho avuto modo di constatare, specialmente negli ultimi due anni, che la coesione e l’unione possono vincere.
Auguro buona giornata alle persone per bene… e un caffè di traverso agli altri (concedetemelo! XD)
Certi imbecilli che si esprimono dovrebbero prima imparare a scrivere in italiano corretto. Poi posto che riescano a far funzionare i due neuroni di cui sono dotati potranno sforzarsi di articolare un pensiero di senso compiuto.
Sinceramente non vedo questa “grande novità”.
Facebook è sempre stato pieno di persone ignoranti e imbecilli, nulla di nuovo dunque.
L’unica cosa è che spesso ci si dimentica che i Social Network non sono altro che “luoghi” dove tutti possono scrivere di tutto su tutti, sfruttando anche la distanza offerta dal computer.
Poi per quanto riguarda il fatto vero e proprio (lo stupro) appurato con certezza che di stupro si tratta, prima che sia uno dei tanti casi di “ripensamento” io condannerei l’uomo che sia italiano o no ad una pena commisurata al danno. Pertanto indelebile e con danni di immagine e di psiche.
I giornali di stamane avevano riempito, ripetendo passaggi della notizia, i due paginoni centrali della cronaca. Vista la minore età della vittima alcuni dettagli forse sono stati omessi ma oltre la parola stupro non si evince molto dell’accadimento. Anzi si evince che non ci sono ancora informazioni chiare sulla natura della violenza, si lascia intendere la sola costrizione a un rapporto orale. (il messaggero). Resta un atto sessuale senza consenso, circonvenzione di minore, millantato credito e sequestro, ma spesso è il mettere in risalto una notizia riempiendo pagine a forza che alimenta la morbosità e la violenza vendicativa verbale di cui poi anche i blogger (italiani) sono portatori. Un modo farraginoso di giornalismo che non amo, come la rete che poi avvampa . saluti
Se fosse successo in un paese islamico la ragazzina sarebbe in prigione e forse verrebbe pure lapidata. Non manca molto che l’Italia si trasformi in paese islamico. Gli stranieri sono già 7 milioni, crescono a ritmo frenetico con il benestare dei nostri politici. Fossi una donna italiana comincerei a preoccuparmi seriamente
Eccone un altro…
Dopo tutti i codici e i cavilli , evitando di proposito buonismo becero , dico solo che il tipo è un animale . Ma dico anche che molte ragazzine si vestono un attimino un po’ troppo ” liberamente ” e che alcune di loro non possono poi lamentarsi se qualcuno le guarda o se le fa …
ALLORA SE VEDI UNA FERRARI E TI PIACE KE FAI LA RUBI ??? O UN BEL QUADRO O QUANT’ALTRO . NON HO PAROLE ……….
Comprendo e condivido l’amara considerazione espressa con il tema: “italiani brava gente”. Fino ad un paio di anni fa, commentavo le notizie su spazi offerti da alcune testate giornalistiche; tuttavia ho perso progressivamente la motivazione, a forza di imbattermi in contesti nei quali qualunque notizia, evento o dichiarazione, veniva semplicemente usata come pretesto per ingaggiare una sorta di “duelli verbali”, sebbene trascritti in formato digitale, tra i vari utenti di ogni singolo blog.
Ma ciò che è evidenziato in quest’articolo, mi sembra rappresenti un ulteriore peggioramento: si ha l’impressione che ora non conti altro che manifestare ostilità, ma non più in nome di alcun principio, né come riduzione a questioni personali (che comunque sottintendono almeno l’esistenza di un rapporto, benché conflittuale), bensì come manifestazione di aggressività fine a sé stessa, “a prescindere”, direbbe Totò.
E questo mi sembra un segnale estremamente preoccupante, perché significa che una parte rilevante (e probabilmente anche crescente) della società, sta andando incontro ad un degrado che non appare solo morale, quale conseguenza di una perdita di valori, ma anche e sempre di più, un degrado psichico massificato, una patologia di massa che si manifesta con forme antisociali, paranoidi, schizoidi e quant’altro, una sorta di “stato di coscienza crepuscolare” collettivo, che si impone come forma di pensiero dominante, al punto che le persone di buon senso e retta coscienza, se pur vi sono, non fanno più testo: non hanno più cittadinanza in alcun ambito intellettuale; dal più “spicciolo” come quello di molti blog, al più “qualificato”, come quello al quale partecipano presunte “eminenze grigie”, che pure non si esimono, di tanto in tanto, dal rilascire dichiarazioni-shock, tanto inattese quanto sconcertanti, né di lanciarsi in infuocati duelli verbali, quale versione “colta” del combattimento dei galli che ancora si pratica in alcuni paesi culturalmente sottosviluppati.
Qualcosa ci sta trasformando; sembra che nella mente di molti, le idee abbiano come smarrito il loro senso, il loro scopo e si rincorrano forsennatamente come schegge impazzite, e le persone che ne sono colpite agiscano di consegueza, come aerei i cui piloti hanno perso i sensi; o come entità puramente biologiche: cervelli “tecnicamente” funzionanti, ma privi di una vera identità cosciente; corpi senz’anima, corpi vivi con un’anima morta dentro: zombie; quelli veri, che sono l’esatto opposto di quelli rappresentati al cinema come corpi morti posseduti da un’anima viva.
Ma che discorso del cavolo è? Il fatto che uno si vesta succintamente, non da l’autorizzazione a fare certe cose. Non è che se una ragazzina gira poco vestita (o una donna) si porta appresso un cartello con scritto “STUPRAMI”. Non esistono scuse nè giustificazioni e certi discorsi rendono complici di certi mostri.
Bellissimo commento.
Mi permetto solo di condividere in toto ciò che leggo qui sopra….niente è stato detto in modo così chiaro( bellissimo quel : una sorta di “stato di coscienza crepuscolare” collettivo) anche se fa male ammettere che l’avanzare di un certo degrado a livello di valori e consapevolezza di sè e soprattutto dell’altro è allarmante ..parlo anche per esperienza diretta…un mio commento su fb, commento diretto ad un personaggio pubblico e quindi “commentabile” ha suscitato un’aggressività ed una valutazione sordida nei confronti della mia persona, che mi hanno lasciata allibita e ho capito che era inutile procedere, lasciando così in sospeso la questione. Sembra che oggi conti solo il “rumore” che uno riesce a fare e tanto è più forte quanto più supera l’altro….il buon senso, l’intelligenza, la pacatezza hanno a che fare con il silenzio e così rischiano di restare inascoltati.
E’ una vergogna leggere i commenti degli utenti di Facebook!!! A parte che oggi tutti i ragazzi (anche minorenni) escono di sera coi loro amici e non credo ci sia niente di male, la ragazza era andata a vedere i fuochi di artificio con le amiche, c’era una festa nella zona, era una persona libera di parteciparvi. Ma poi, dico, una donna potrà vestire come le pare o uscire di casa quando vuole senza dar conto a nessuno? Ma dov’è finita la libertà? Chi stupra è una persona malata che non sa relazionarsi in modo sano al sesso opposto e non ha scusanti. Chi viola il corpo di qualcuno che non è consenziente, minore e non, commette un reato. Spero davvero che quest’orco paghi per il crimine commesso.
@ emanuela
Credo che pensiamo la stessa cosa: quando parlo di “zombie” non mi riferisco certo a chi subisce atti di violenza, ma semmai a chi li compie. Quindi, da parte mia nessuna giustificazione, anzi. Il fatto è che tali episodi sono, secondo me, la punta di un iceberg: la manifestazione superficiale di un problema molto più grande e molto più profondo.
@ effeviola2
Grazie! Leggere risposte così lucide (e per me lusinghiere) mi rincuora e mi fa tornare a sperare; sebbene, guardandomi intorno, mi resta sempre un grande interrogativo su cosa ci attenda. Mi colpisce particolarmente la frase conclusiva, semplicemente splendida, con l’allusione al silenzio (e al silenzio inascoltato): il punto centrale di quello che volevo dire è proprio lì: il degrado (“rumore” sociale) che sta trascinando i rapporti umani e quindi il tessuto sociale stesso verso l’autodistruzione, non è altro che il riflesso del “caos cognitivo” (“rumore” mentale), che regna nella mente di molti di noi, vittime come siamo di un costante bombardamento mediatico, fatto di contrastanti nozioni e stimoli, diretti a sollecitare la soddisfazione immediata di istinti e pulsioni di ogni tipo, solo per ignobili fini commerciali ed elettorali. La diffusione della pratica di discipline di meditazione (basate proprio sui concetti di “ascolto” e di “silenzio” interiori) ci aiuterebbe, ma come proporre cose del genere ad un “popolo” (la minuscola è voluta) che non riesce più a leggere nemmeno un libro all’anno (e si vede poi dal fatto che si fatica, talvolta, persino a capire il senso di titoli ed articoli, proposti anche dalle più importanti agenzie di informazione, ormai scritti senza la minima nozione di grammatica, sintassi, ortografia e semantica)?
@ tutti
Solo per chiarire: mi rendo conto che il mio modo di esprimermi può farmi sembrare uno dei professionisti della comunicazione, ma non lo sono: non ho nemmeno mai gestito né un sito, né un blog; ho solo partecipato come ospite di forum e di blog come questo, al cui titolare rivolgo un grato saluto.