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Scarabocchi: perché si fanno e che cosa dicono i disegni astratti di noi stessi

Scarabocchi, sono disegni distratti che si eseguono soprappensiero ma che in realtà sono veri e propri segnali dell’inconscio che gli psicologi ci insegnano a leggere.

Lo facciamo sull’angolo di un quaderno, su un blocchetto per appunti e persino su un tovaglioli di carta capitato lì per caso.  Scarabocchiamo, disegniamo qualche cosa di apparentemente privo di senso semplicemente perché siamo soprappensiero ma, in realtà, senza neanche accorgercene, facciamo molto di più: comunichiamo una parte del nostro inconscio.

Opportunamente approcciati e decifrati, gli scarabocchi sono infatti delle vere e proprie finestre sul nostro mondo interiore più nascosto. La rabbia, l’allegria e l’angoscia emergono in questi disegni solitamente considerati di ben poco conto.  Interpretarli non è certo facile ma alcuni esperti ci regaleranno delle preziose nozioni per iniziare ad approcciare il mondo degli scarabocchi.

La vera forza degli scarabocchi consiste nel loro essere figli della capacità dissociativa che risiede nella nostra mente: da una parte, quella cosciente, stiamo parlando al telefono, ascoltando un discorso in un convegno, in una riunione o tentando di risolvere un problema, dall’altra l’inconscio si esprime attraverso la forme disegnate più diverse.

In funzione della pressione, della velocità, della forza o della forma che li distinguono, psicologi e grafologi hanno elaborato alcune linee guida per interpretare gli scarabocchi. Ripercorriamole insieme.

Posizione degli scarabocchi

C’è un significato anche nel tipo di linee che compongono lo scarabocchio:

Occorrerà prestare attenzione anche al tratto stesso che, se troppo calcato, può indicare ansia, insieme ad aggressività e angoscia piuttosto che una depressione momentanea causata da un fatto preciso.

Passività, scarsa attenzione e concentrazione sono invece evinti da un tratto lento e leggero al contraro di uno più energico e rapido, sintomo di un carattere vitale, energico, imprenditoriale e da lottatore, che però potrebbe anche includere impazienza e precipitazione.

Sapete quale è lo scarabocchio più ricorrente? Il proprio nome o la firma. A quanto pare è indice di una ricerca di sé, tipico della fase di crescita, quando si tende non a caso ad imitare la firma degli altri, come fanno per i vestiti o le pettinature, in cerca di modelli con cui identificarsi.

Gli uomini tendono a disegnare figure geometriche mentre le donne prediligono volti o figure umane. Affascinante, non vi pare? Naturalmente si tratta solo di teorie, input su cui attuare poi riflessioni più puntuali e approfondite.

 

Scarabocchi: perché si fanno e che cosa dicono i disegni astratti di noi stessiultima modifica: 2020-05-18T14:48:41+02:00da
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